Il 17 gennaio in molti comuni italiani si festeggia Sant’Antonio Abate protettore degli animali. Con la celebrazione della festa inizia ogni anno il periodo dedicato al Carnevale. In questo giorno i cittadini portano gli animali dal parroco per la loro benedizione.
In Umbria ci sono varie celebrazioni e canti dedicati al "Santo col porcello", il santo contadino per eccellenza. "Sant'Antolin de legno" è un canto di origine spoletina, una preghiera quasi profana e scherzosa in cui si chiedeva al santo la protezione per gli animali che al tempo erano elementi essenziali della vita rurale, fondamentali per il lavoro nei campi, per l'alimentazione, per gli indumenti e per il trasporto, tanto da essere più preziosi del coniuge, proprio come dice la canzone.
A Terni città invece la festa veniva celebrata presso la chiesa di San Cleto, nella quale terminava la processione di uomini e animali, preceduta dallo Stendardo del Santo, che partiva alle 10 del mattino da Porta Romana. Nel pomeriggio in alcuni punti della città si organizzava la "Giostra de lu gallinacciu", un gioco che oggi sarebbe considerato barbaro. Si stendeva una fune da una finestra all'altra, nel mezzo della quale veniva appeso un gallinaccio vivo al quale doveva venir staccata la testa dai vetturini a cavallo, che correvano a turno. Chi riusciva nell'impresa vinceva il gallinaccio. La sera si teneva una grande cena con musica e balli in cui "i Signori servivano a tavola i contadini addetti alla festa (..) e tutto si facea colle questue raccolte dai contadini diretti dai Signori".