Canti Ternani

Semo de Cinturini laciatece passàsemo belle e simbatiche ce famo rispettàMatina e sera, ticchetetà, infinu a sabadu ce tocca d’abbozzàQuanno fischia la sirena prima innanzi che faccia giurnuce sendite atturnu atturnu dentro Terni da passàMatina e sera, ticchetetà,..Quanno a festa ce vedete quando semo arcutinatepe' signore ce pijate che semo scicche in veritàMatina e sera, ticchetetà…Se quarcuno che se crede, perchè semo tessitorema se nui famo all’amore la facemo pe’ scherzàE se ce dicono, tant’accuscì,je dimo squajatela, pe’ me tu poli jìMatina e sera, ticchetetà, infinu a sabadu ce tocca d’abbozzà

Semo de Cinturini


Cinturini è un canto operaio di protesta e di emancipazione femminile delle lavoratrici dello Jutificio Centurini di Terni, fondato alla fine dell'800 e chiuso negli anni '70 del 900, il cui nome in ternano si trasforma inevitabilmente in “Cinturini”. 
Le quasi 1300 operaie di questo stabilimento, le Centurinare, erano costrette a condizioni lavorative molto pesanti: 12 ore davanti ai macchinari di filatura della juta, molto rumorosi sporchi e maleodoranti, sottoposte a serrati controlli, senza tutele, rischiando continuamenti di ferirsi alle mani con i telai, per ricevere degli stipendi bassissimi. Molte di loro andavano e tornavano a piedi dai paesi circostanti, uscendo di casa la mattina presto e rincasando la sera e per andare in fabbrica si incrociavano per strada con i 15.000 operai dell'Acciaieria, che spesso le importunavano e le prendevano in giro  perchè portavano addosso le conseguenze di un lavoro decisamente nauseabondo.  
Per tutte queste ragioni erano considerate delle donne degenerate. Iniziarono a cantare questo inno per rivendicare con orgoglio la loro identità di donne e di lavoratrici, incarnandone perfettamente lo spirito battagliero. Grazie alle lotte e al coraggio delle “Centurinare”, che parteciparono anche al grande sciopero di 43 giorni del 1901, lo jutificio divenne l’emblema dell’indipendenza femminile della città di Terni.

Giranno pe' Terni


Canzone tipica del Cantamaggio Ternano, in cui si sottolineano tutte le cose che non vanno nella città, si parla di cambiamenti generazionali e di abitudini, sempre con ironia e un pizzico di polemica.
Giranno pe' TerniSe quande ne vidiTe viene da piagnePoi invece ce ridie te dà da pensà